LICEO PARINI

250 anni

Ricordando il 1773, data di inizio della storia del nostro istituto

 

250 ANNI

“Abbiam fatto un gran tratto di via”

L’espressione nel titolo è presente sul manoscritto di appunti di un allievo del Regio
Professore Abate Giuseppe Parini sotto i regnanti d’Austria.
L’inizio della storia del nostro istituto è giusto che venga riconosciuto nella prima
lezione di Belle Lettere che il poeta e intellettuale riformatore tenne proprio a Brera il 15
novembre del 1773.
Vale però la pena riportare la citazione nella sua completezza, che l’abate avrà
certamente dettato ai suoi studenti: “Noi abbiam viaggiato finora in una valle
tenebrosa, abbiam fatto un gran tratto di via. Già ci si apre una vasta e fiorita
pianura, dalla quale domineremo, in una sola occhiata, e il cammino, che si è fatto, e
tutto quello che ci resta da fare”. Queste parole di Giuseppe Parini si potrebbero
ripetere pari pari ora che sono passati 250 anni dalla nascita del nostro Liceo.
Per cogliere il senso di questa avventura plurisecolare, che ha superato i confini
milanesi e lombardi per costituire un aspetto importante nella storia della scuola italiana
basterà esprimere qualche considerazione, che si ricava dalla citazione sopra riportata.
Si parla di “valle tenebrosa”: è quella dell’ignoranza, della mancata formazione della
persona, di un abbruttimento dell’umano. Tutto questo priva l’uomo di una vera libertà. Ma
il tempo non passa invano e Parini riconosce che gli sforzi intellettuali hanno costellato “un
gran tratto di via”. Il passaggio formidabile indicato da Parini, che restituisce il senso
profondo del nostro Liceo è l’immagine della “vasta e fiorita pianura”. Questa distesa
potremmo intenderla come una sorta di metafora di una ragione aperta a tutti gli ambiti
della cultura: fiorita perché ricca di sollecitazioni e spalancata al bello, al giusto, al bene e
alla ricerca della verità. In questo oggi noi ritroviamo l’identità genuina del nostro Liceo.
Una sola occhiata inquadra tutto il cammino, che è fatto di tradizione, ma anche di nuove
scoperte e di un futuro da affrontare con coraggio e speranza. Tutto è tenuto insieme
ultimamente da un desiderio di pienezza e di felicità per sé e per chi si incontra.
Ed è confortante che Parini abbia terminato con lo sguardo rivolto al futuro: “tutto
quello che ci resta da fare”. Dopo 250 anni questo fuoco inestinguibile che ci portiamo nel

cuore e nella mente è ancora acceso. Anche per noi è possibile proseguire il cammino con
lo stesso entusiasmo degli inizi. Perché abbiamo intuizione che il bello deve ancora
arrivare e che forse – ma questa può essere una scoperta da verificare nella vita di tutti i
giorni – i nostri desideri profondi potranno trovare inaspettatamente una risposta oltre ogni
nostra immaginazione.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Massimo Nunzio Barrella

Milano, 1 settembre 2023