LICEO PARINI

Valeria Bassi Testimonianze e ricordi

 

 

Il Liceo Parini piange la scomparsa di Valeria Bassi, professoressa e collega esemplare, e le rende onore.

Rimarranno nella memoria di chi l’ha conosciuta il suo sorriso pieno di luce, la brillante ironia, la generosa disponibilità, l’amicizia e il rispetto, la profonda intelligenza, la gioia di vivere.

    

vai alla pagina di TESTIMONIANZE E RICORDI

 

Ho avuto modo di conoscere la Professoressa Valeria Bassi stringendo con Lei un proficuo rapporto di reciproca e costruttiva collaborazione, Lei nel ruolo di insegnante coordinatrice dei Docenti ed io nella mia veste di rappresentante di classe, componente genitori.

Quando una persona scompare lascia un vuoto, se la persona ci era cara o comunque era per noi un punto di riferimento, questo vuoto è incolmabile.

Fin dai nostri primi incontri la Professoressa Bassi ha suscitato in me simpatia, fiducia ed ammirazione; abbiamo condiviso i problemi della classe e Lei ha sempre fatto tutto ciò che era nelle sue possibilità per risolverli o, comunque, per affrontarli nel migliore dei modi, nell’interesse dei ragazzi, che ha sempre seguito con grande attenzione e professionalità.

Ho ammirato la Sua dedizione all’insegnamento, che per Lei era una vera missione in cui non lesinava impegno e pazienza.

La sua capacità di vivere con i ragazzi, che quotidianamente aiutava a crescere con il proprio esempio e con il proprio modo di vivere l’insegnamento, la si legge occhi negli occhi lucidi di chi, giovane, la guardava assisa in cattedra ma giammai lontana, giammai inavvicinabile, sempre pronta per le piccole e grandi difficoltà di tutti.

Oltre che nei nostri cuori la Professoressa Bassi lascia un grande vuoto anche nel corpo docenti del PARINI TEST ed in tutti i ragazzi che hanno avuto la fortuna e l’onore di averla avuta come insegnante.

La tragica ed imprevedibile sciagura che con Lei ha colpito tutti noi risulta, se possibile, ancora più amara se il pensiero si posa sul terribile fato che ha deciso di stravolgere la vita di quattro giovani innocenti.

Auspico vivamente che il PARINI TEST possa conservare, proteggere e ricordare la memoria di questa splendida persona, che attraverso la sua opera quotidiana ha concretamente contribuito a confermare i preziosi meriti che il Liceo vanta da tempo immemore, attraverso una meritata dedica commemorativa all’interno dell’Istituto.

Addio, Professoressa Bassi.
Avv. Guido Ceserani

   

Cara professoressa,

avrei voluta incontrarla ancora per i corridoi della scuola…! Oggi, con il cuore profondamente addolorato, ma sorretta da queste parole di Sant’Agostino: “Coloro che ci hanno lasciato non sono degli assenti, ma degli invisibili che tengono i loro occhi pieni di luce nei nostri pieni di lacrime”, Le invio un ultimo GRAZIE DI TUTTO da parte mia e di Aleardo.
Giusy Amore Borra

    

Abbiamo appreso della tragedia e desideriamo, tutti noi dello staff della Scuola di Formazione Permanente della Fondazione Italia Cina, esprimere le più sentite condoglianze per questo tristissimo lutto.

La prof.ssa Bassi è stata per anni nostra vivace e appassionata studentessa di cinese. Un vero riferimento per tutta la classe e capace con il suo entusiasmo di tenere vivo un corso che lei, per prima, ha fortemente voluto al Liceo.

La  ricordiamo con tutto l’affetto possibile.

Francesco Boggio Ferraris (Responsabile Scuola di Formazione Permanente della Fondazione Italia Cina)
Federica Melis
Jada Bai
Marzia Colpano
Francesca Bonati

   

Oh, Prof, rimarrai sempre nel mio cuore, con quel tuo sorriso contagioso e con quel tuo sguardo profondo…

Oh, Prof, quella fiamma nei tuoi occhi dentro di me non si spegnerà mai, forse tu sei l’unica che mi abbia capito veramente e non solo me;

nei miei sogni sognerò di abbracciarti perché non ho avuto il tempo di farlo neanche una volta…

Ti voglio tanto bene, prof, un abbraccio

Tommaso Nannicini (Classe II A)

    

Appreso della grande tragedia che ha colpito la scuola si esprime profondo cordoglio e accorata vicinanza.

Claudio Corbino

Presidente Associazione Diplomatici

 

Salve prof, 
Le scrivo perché, pur non credendo, rimango convinto che queste mie parole possano essere ascoltate o recepite da lei in qualsiasi altro luogo lei ora si trovi e ciò mi fa star bene; mi fa sentire meno pessimista! 
La voglio ricordare come la prima volta che ci siamo conosciuti: Come una compagna di scuola incredibile, da ammirare per il suo impegno e la sua intelligenza. Eh si, Lei non era ancora la mia professoressa di matematica e fisica! Prima di esserlo, era stata la mia compagna di Cinese e mi ricordo che era stata perfino così gentile da permettermi di fotocopiare i suoi appunti, una merce sacra e preziosa! Solo ora posso ammettere tutto l’imbarazzo provato nel sapere che l’anno dopo sarebbe stata la mia professoressa! Detestavo l’idea che la mia inettitudine per la matematica e la fisica sarebbero state da lei scoperte, e in un certo senso desideravo ardentemente dimostrarle che il “bravo ragazzo di cinese” sarebbe stato anche lo stesso bravo scolaro  nelle sue materie! Ma purtroppo non é mai stato così! Quanti pianti e quanta disperazione ogni volta che si apriva il libro di Fisica!! Per non parlare del suo carattere pepato e brillante che imprevedibilmente rendeva ogni nostra giornata inaspettata! Ma quella sua tenacia nell’insegnare a noi quel mondo che la rapiva ogni volta che ne parlava, era affascinante! Si illuminava di gioia ogni volta che qualcuno riusciva a carpire un po’ di quella (Meta)fisica che che ci insegnava! Ogni volta sembrava scoprire con noi per la prima volta una legge sul moto o una formula di una disequazione! 
Mi piacerebbe molto, prima o poi, riuscire ad aver la stessa dote che l”hanno resa, prima che una brava insegnante, una splendida donna: La tenacia! Lei é, e sarà, per me il simbolo dell’idea che non bisogna arrendersi al primo ostacolo e che con l’impegno e la fatica i risultati, prima o poi, si ottengono. E così in parte é stato anche per me! 
Ora, L’unico grande rammarico che mi rimane, é quello di essermi ripromesso varie volte, giurando e spergiurando, di venirla a trovare per dirle “GRAZIE”, “GRAZIE DI TUTTO” e di non esserci riuscito mai. Solo oggi le ho potuto dire ciò..

Arrivederci prof e grazie di tutto.

Samy Ahmed

 

“Abbiamo fatto in questo modo perché era la mia volontà, e la volontà può davvero cambiare le cose. Non quelle di tutti i giorni, ma quelle veramente importanti”.
Ciao prof…
Federico, Margherita e Alessandro di IIIA.
  
 
La professoressa Valeria Bassi è stata la mia docente di matematica solo lo scorso anno scolastico, in seconda liceo. Anno in cui, piuttosto inaspettatamente, era stato deciso, dalla dirigenza scolastica, uno scorporamento della cattedra di matematica e fisica, con il subentro della nuova insegnante solo per la disciplina di matematica, rinunciando, di fatto, al principio della continuità didattica per motivi organizzativi e logistici. Il che, da parte di molti componenti della classe, era stato visto come una forzatura, in considerazione dell’ottimo rapporto che avevamo instaurato già da un anno con la nostra docente del liceo, di grande spessore umano e competenza disciplinare. L’inizio della relazione didattica con la nuova insegnante non fu semplice: il suo metodo era alquanto differente da quello testato negli anni precedenti, con una rilevanza notevole riservata all’impostazione teorica. In prima istanza, le sue spiegazioni, molto concettuali, risultarono per me , “montessoriana” , abituata fin dalle scuole elementari a maneggiare il numero con un approccio fortemente pragmatico, decisamente complesse e motivo di sconforto iniziale. Mi colpirono in particolare la necessità di approfondimento che, in virtù delle mie naturali inclinazioni disciplinari, certo più umanistiche, avvertii con una certa forzatura. Tuttavia, dopo la consegna di una prima verifica scritta dal buon esito, la professoressa mi si avvicinò, con parole piane, ma con un sorriso di profondo compiacimento e mi disse “Francesca, tieni duro. Tu sei una privilegiata”. Si riferiva al fatto che era venuta a conoscenza, da un’altra docente, del mio impegno molto serrato nello studio del violino, studente presso il  conservatorio di musica. Lei mi aveva in quell’occasione accennato che uno dei suoi figli aveva studiato molto il violoncello e ne conosceva i sacrifici e i tempi legati allo studio dello strumento, oltre alla difficoltà di portare avanti in contemporanea gli impegni scolastici; forse si rammaricava, mi confidò, di non aver supportato abbastanza il talento di suo figlio. Mi disse di non mollare, perchè il mio percorso mi avrebbe portato a una posizione di privilegio nella comprensione delle cose. Le sue parole mi colpirono molto. Non a caso mi misi a lavorare moltissimo sulla matematica, i risultati vennero da soli, e non credo sia una caso se questo trimestre io abbia avuto dieci in matematica. In altre poche occasioni, nel corso dell’anno, la professoressa si soffermò con lo sguardo nel mio, per pochi secondi, con l’effetto di chi indaga se l’altro ce la sta facendo a perseguire il suo obiettivo. “Tutto ok?”, sembrava chiedere e, a un mio cenno del viso affermativo, sviava lo sguardo. Bastorono pochi di queste intese, che fecero molto di più di qualsiasi frase. Erano un incentivo, un monito, un appoggio, sempre molto presente, pur nel riserbo della professionalità di una docente che instaura un approccio  adulto nella relazione con lo studente. Ora, un incidente beffardo e crudele l’ha portata via ai suoi affetti più cari e per me, per noi tutti, sono stati giorni di profonda angoscia, pensando al senso della propria esistenza e alla caducità delle cose, fragili, a volte inspiegabilmente. Il mio pensiero è rivolto, in particolare, ai  figli  della professoressa che abbraccio e a cui mi stringo con grande commozione. A loro desidererei girare quella frase che la loro mamma rivolse a me, “tenete duro”. Anche voi, nella tragedia più terribile,  siete stati privilegiati ad avere una tale genitore, un tale esempio. Il ricordo del suo percorso personale, la sua determinazione, anche la sua severità, spero di cuore vi siano di luce, per raggiungere gli obiettivi che vi siete prefissati, uniti, senza demordere, nonostante la vita. Domani sosterrò l’esame di diploma e suonerò la sonata di Franck per violino e pianoforte, pensando a lei e al suo luminoso sorriso. E a lei, appassionata di musica, dedicherò le mie note.

Francesca Bonaita, classe III B

 
 
Alla Professoressa VALERIA BASSI
La ricordo con queste parole:
 
Il primo giorno che ho avuto il piacere di incontrarla è stato  ai corsi di recupero di matematica in quinta ginnasio, allora io e la matematica non andavamo molto d’accordo. Aveva già riconosciuto in me un potenziale e da quel in giorno in poi io mi sono sempre ricordato di lei.
L’ultima volta che l’ho vista, è stato giusto una settimana fa di sfuggita, come sempre scocciata perché doveva andare a tenere il corso di recupero pomeridiano, ma felice e fiera di aver rivisto noi ex studenti che l’abbiamo onorata e la stiamo ancora onorando grazie ai suoi insegnamenti e alle sue lezioni strepitose, perché sì, le sue lezioni erano strepitose, soprattutto per me: non vedevo l’ora che iniziassero ed ero sconsolato i giorni in cui sapevo di non averla a scuola. 
Sono fiero di averla potuto conoscere e aver potuto imparare da lei tutto quello che ora sta diventando pian piano la mia passione. Posso dire davvero, con tutta la sincerità del mondo, che senza questi ultimi due anni passati insieme, tra verifiche e interrogazioni, che ho vissuto come una sfida a migliorarmi sempre di più, senza ansie e timori, non sarei mai riuscito a trovare la mia felicità dal punto di vista scolastico/educativo e sicuramente, più avanti, anche da quello lavorativo. 
Grazie per tutto quello che mi hai dato, non solo come insegnante ma soprattutto come donna.
Grazie per aver sempre creduto in me e per avermi fatto amare la matematica e la fisica, grazie alla sua energia e alla sua allegria che è riuscita a trasmettere ai suoi studenti.
Grazie delle risate durante le lezioni e delle gite insieme. Infine grazie di questi due anni passati insieme, resterà sempre nella mia testa e nel mio cuore.
Riposi in pace dovunque lei si trovi.
TOMMASO GAVIOLI ING. ELETTRONICO (III A Classe 2013/2014)
  
 

Un breve percorso di conoscenza: (colloqui individuali e riunioni di classe-essendo lei stessa la coordinatrice della 2 liceo sez. A). Una personalità schietta e decisa, ma  aperta e disponibile, dal sorriso contagioso e pronto, che  ho piacere di ricordare con una profonda tristezza nel cuore per ciò che il percorso della Vita Le ha riservato.

Maria Giovanna Mayr

 

Valeria Bassi ha rappresentato per tutti gli insegnanti del Parini un solido punto di riferimento per l’informatica, un campo che le consentiva di cogliere le innovazioni di cui la scuola ha tanto bisogno. Ha avuto il merito di aiutare un’intera generazione di insegnanti a passare senza grande trauma dal registro cartaceo a quello elettronico, vincendo non poche resistenze da parte nostra, ogni qualvolta si avanzava la prospettiva di avere a che fare con “il mostro tecnologico”. Ci invitava a farle pervenire domande e dubbi, via mail, e mentre si occupava dei nostri titubanti tentativi di familiarizzare con il tablet, pensava già alle fasi successive, come consentire ai genitori di fissare i colloqui con gli insegnanti direttamente da casa.

Valeria Bassi aveva una sua irrequieta curiosità, che le consentiva di guardare avanti, unitamente a una bontà d’animo. Anche quando si arrabbiava cancellava tutto con un sorriso. E’ stata una brava sciatrice e in occasione delle gare di sci della scuola, che si sarebbero svolte a Pila in Val d’Aosta il 24 febbraio, aveva dato la sua disponibilità ad aiutarci. L’ultimo giorno di scuola, prima del Carnevale Ambrosiano, ci aveva pregato di farle pervenire un sms appena fossimo partiti con il pullman, perché lei ci avrebbe atteso a Pila poco distante dalla sua casa di montagna, ma una slavina se l’è portata via sottraendola ai suoi cari e alla nostra comunità scolastica. Grazie, Valeria.

Pasquale Coccia