LICEO PARINI

Il Liceo Parini e la Grande Guerra

La mostra sui volti e le storie dei caduti pariniani nel conflitto 1915-1918

Inaugurata il 4 novembre 2015 la mostra sulla memoria degli studenti pariniani caduti nella Prima Guerra Mondiale, visitabile da parte di scuole e singoli.

La mostra ricostruisce non solo le figure dei pariniani morti nella Grande Guerra, ma anche i modi e le forme in cui ne è stata conservata la memoria nei decenni successivi, dal lutto privato delle famiglie al “culto dei caduti” in epoca fascista.

A questo scopo sono esposti documenti depositati nell’archivio storico del Liceo (registri delle iscrizioni, circolari e lettere) e libri, pubblicati durante il conflitto o nell’immediato dopoguerra (atlanti delle zone di guerra, celebrazioni di caduti, il Libro d’oro dei caduti delle scuole lombarde, curato nel 1931 proprio dal Liceo Parini, ecc.), e conservati nella biblioteca dell’istituto.

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Una serie di pannelli illustra la carriera scolastica e le vicende militari di ciascun caduto e ne contestualizza la figura nei diversi momenti e scenari della guerra.

Particolare rilievo viene dato ad alcuni personaggi, quali Giuseppe Caimi, giocatore dell’Inter, Enrico Gadda, fratello dello scrittore Carlo Emilio, e Roberto Sarfatti, figlio di Margherita, amica e biografa di Mussolini: nato nel 1900, fu il più giovane volontario d’Italia.

La biografia di ciascun caduto permette al visitatore di comprendere le motivazioni diverse, se non opposte, dei giovani che scelsero di andare a combattere: molti di loro furono studenti brillanti, che avevano interiorizzato un modello culturale incentrato sui valori risorgimentali e sulla mazziniana religione del dovere; altri, invece, erano giovani insofferenti della disciplina, che videro nella guerra l’occasione per una rottura con l’ordine borghese.

Nelle storie dei caduti sono esemplificate anche le diverse armi e specialità in cui essi militarono, dalla fanteria, agli alpini, all’aviazione, e le loro differenti condizioni, da quella del combattente in trincea a quella del prigioniero.

Sarà messa in rilievo, in particolare, la figura dell’ufficiale di complemento, incarico cui gli studenti erano nella loro generalità destinati:  questi graduati  ebbero un ruolo cruciale come intermediari tra gli alti comandi e i soldati, di cui condividevano  la vita (e la morte).

Interessante è anche la ricostruzione degli scenari in cui si svolsero le loro vicende militari, dal fronte dell’Isonzo a quello dolomitico, dal Grappa e dal Piave all’Albania.

Nel microcosmo della guerra dei pariniani (furono ben settantaquattro i morti!) è possibile così ritrovare un’efficace sintesi dei temi caratterizzanti la Grande Guerra.

La mostra  non vuole essere una celebrazione retorica, ma un momento di conoscenza, nella convinzione che il rispetto per la verità delle persone e degli eventi sia condizione per un’autentica pietas.

La tragica verità della guerra emergerà non solo dai documenti storici, ma anche dalle opere di due pariniani che vi parteciparono e che sopravvissero: il pittore Aldo Carpi e il poeta Clemente Rebora.

Carpi nel 1915 si trovava in Albania, ed ha testimoniato nei suoi disegni la tragica ritirata degli sconfitti soldati serbi che trascinavano con loro i prigionieri austriaci, gli uni e gli altri tormentati e falcidiati dalla fame e dalla fatica, uniti nelle medesime umane sofferenze  – impressionante anticipazione delle celebri immagini del lager di Gusen che lo stesso Carpi, qui internato dai nazisti, avrebbe eseguito trent’anni dopo; Rebora nelle sue lettere e liriche ancor meglio ha messo in luce, dando espressione alla sua esperienza della trincea, l’assurdità devastante della guerra; Carlo Emilio Gadda, nel suo diario di guerra e di prigionia, esercita il suo lucido sguardo critico su se stesso e sulle vicende che sta vivendo.

Il percorso espositivo si snoda nello storico edificio del Liceo Parini di Milano, da due aule significativamente dedicate a ex-allievi caduti, alla biblioteca storica, da un’aula anfiteatro all’atrio delle lapidi dove si trova anche quella dedicata ai pariniani caduti nella Grande Guerra.

La mostra, resa possibile da un anno di ricerche di studenti del Parini, vuole infine esemplificare un possibile approccio allo studio della storia, più attivo e motivante, praticato nel nostro Liceo: gli studenti sono chiamati a lavorare sulle fonti, valorizzando in primo luogo quella risorsa, da non trascurare, che è l’archivio dell’istituto.

La mostra è aperta tutte le mattine (ore 9-14) da mercoledì 4  a venerdì 6 novembre p.v., sabato 7 (ore 9-12) e domenica 8 novembre (10-12). La visita deve essere prenotata telefonando allo 026551278  (Fax 026599598) o scrivendo a info@liceoparini.gov.it