LICEO PARINI

Vivere ora

Cari studenti,

prima di ogni altra considerazione, desidero complimentarmi con voi per la responsabilità che fin dall’inizio dell’anno scolastico avete dimostrato nell’osservanza delle regole e delle limitazioni imposte per la tutela della salute e della sicurezza di tutti all’interno del liceo.

Sono proprio orgoglioso di voi. Non importa se poi qualcuno si sia distratto in alcuni momenti. 

Le circostanze drammatiche ci riportano alla didattica a distanza, che abbiamo scongiurato in ogni modo, lavorando duramente per garantire l’attività in presenza di tutti.

Non posso nasconderVi l’amarezza per questo nuovo scenario, dopo tutte le energie spese per assicurare una scuola aperta e vivibile.

Ora, però, è il momento di non abbandonarsi allo sconforto. Attraversiamo questa circostanza con fiducia e coraggio. Se non è consentito nell’immediato cambiare la realtà, è però sicuro che abbiamo la possibilità di cambiare il nostro sguardo sulla realtà.

Che cosa significa questo? Significa, ad esempio, non pensare che la vita sia sospesa.  Significa rendersi conto che anche in una situazione difficile, di totale e apparente negatività, è aperta la porta della nostra ragione e del nostro cuore per inedite e sorprendenti scoperte. Significa tenere gli occhi aperti per intercettare luci, che non mancano in un panorama incerto e oscuro. 

Le frasi consolatorie e le pacche sulle spalle servono a poco, si dimostrano insufficienti rispetto al debordante desiderio che nutriamo nel cuore. Occorre, insomma, guardare la realtà per come si presenta, senza fuggire, seguendo con attenzione “ciò che inferno non è”, per dirla con un’espressione di Italo Calvino. Può essere la riscoperta del legame con una persona cara, con un amico, con un insegnante.

I fatti che accadono, velati spesso da una scontata banalità, come una telefonata, una lettura, un dialogo possono forse aprirci il varco a “l’anello che non tiene, quel filo da disbrogliare che finalmente ci metta nel mezzo di una verità”, riprendendo i versi del nostro amato Eugenio Montale.

L’urgenza che avvertiamo ci segnala di VIVERE ORA.

Ora, con tutti i nostri interrogativi e le paure, proprio in questo istante e di fronte a questa situazione, irriducibilmente liberi e veri nella ricerca. Buone scoperte, dunque!

Massimo Nunzio Barrella