Sport al Parini nel 1962

    Abbiamo ritrovato negli archivi del Liceo due fotografie sportive scattate presumibilmente in occasione di campionati provinciali e quattro immagini di attività atletiche nel cortile prospicente via San Marco, sul quale ora sorge l'ala nuova del liceo Parini. Le quattro foto, la quinta è al momento irreperibile, corredavano l'articolo Una situazione precaria di Emilio B. Sacerdoti pubblicato nel giugno 1962 su La Zanzara (anno XVI, numero 6, pagina 8), che riportiamo più sotto insieme alla foto mancante (tratta dal giornale).



Una visione d'insieme del C. S. P. (campo sportivo Parini )


Per allenarsi al disco non bisogna lanciarlo a più di tre metri


Quando si saltano gli ostacoli, si deve badare bene a schivare la schìacciasassi.


Ecco dove si è ridotti a praticare il getto del peso

 

Una situazione precaria

Come è possibile fare dell’atletica leggera in un deposito di pietre?

Servizio di Emilio B. Sacerdoti

    Anche quest'anno verso il principio di Marzo è cominciata nel Parini la preparazione per i campionati di atletica leggera, e i professori di ginnastica hanno assegnato ad ogni studente una specialità in cui gareggiare esortando i migliori ad impegnarsi seriamente e con regolarità; specie fra le giovani leve l'entusiasmo non è certo venuto a mancare e così anche questa volta la buona stagione è cominciata con la speranza di almeno onorevoli prestazioni da parte del nostro istituto nelle competizioni interstudentesche e provinciali.

    Ma quando durante le successive lezioni di educazione fisica hanno preso inizio gli allenamenti come al solito sono venute al pettine le note dolenti. Se un estraneo curioso si fosse infatti aggirato per i più reconditi e nascosti luoghi della nostra scuola avrebbe potuto sorprendere lungo muri diroccati, vicino a rifiuti di spazzatura e lenzuola stese al sole, qualcuno che stava lanciando il peso, oppure scorgere qualche poveretto che si allenava per il lancio del disco fra compressori stradali segnali in disuso carriole piene di scope, rastrelli e arnesi vari, in mezzo a mucchi di pietre e di catrame, fra salubri pozzanghere e invitante polvere, limitandosi però data la ristrettezza dello spazio a roteare l'attrezzo attentamente fra una mano e l'altra, pensoso per i gravi pericoli a cui avrebbe potuto esporre un compagno se gli fosse scappato dalle mani; sempre costui avrebbe potuto avere anche la fortuna di incontrare in uno stretto sentiero che come un meandro si svolge fra blocchi di pietre e pesanti travi uno studente intento ad allenarsi su alcuni ostacoli diroccati; e dopo, aver estaticamente ammirato tutto questo, il curioso avrebbe potuto precipitarsi a casa per scrivere un trattato sulla utilità delle pale, delle pietre e del catrame per una pratica feconda dell’atletica leggera.

    Così ci si prepara al Parini per i campionati di atletica in condizioni ambientale invero invidiabili e incoraggianti. Questo è poi un solo aspetto dell’attuale incresciosa situazione en cui versa lo sport nel nostro liceo; e gli altri non sono certo più confortanti; se infatti manca del tutto la possibilità di allenarsi decentemente nell’atletica leggera, disciplina sportiva fondamentale, neppure le altre attrezzature ginnico-sportive sono sufficienti; l’unica palestra non può accogliere tutte le classi, e si è dovuto quindi. ricorrere come soluzione di ripiego ad adibire l'aula magna a seconda palestra espediente lontano dall'essere apprezzabile sia perchè non consente di svolgere quei già scarsi programmi ministeriali data la mancanza di attrezzi sia perchè è indecoroso che in una scuola dalle illustri tradizioni come la nostra si sia costretti a correre e saltare nell'unica sala di riunione evitando abilmente i banchi e rovinando completamente il pavimento. Si consideri poi che della nostra palestra usufruiscono anche le medie, e l'Istituto Serale riducendo a ben poche ore il tempo disponibile per i numerosi turni del gruppo sportivo, e per le altre manifestazioni che sarebbe giusto organizzare, come per esempio, incontri di pallacanestro e di pallavolo fra le varie classi e con altri istituti a cui si è costretti a soprassedere.

    Già in vari numeri degli anni passati de «La Zanzara» erano stati trattati questi urgenti problemi; se ne era attivamente occupato lo stesso Sig. Preside, Prof. Garavoglia, inviando esposti al Comune e al Provveditorato agli Studi. Ma nonostante queste richieste i miglioramenti tangibili sono stati ben pochi; siamo riusciti solo ad avere una piccola parte dello spiazzo adibito dal Comune a deposito; ma bisogna sempre stare all'erta per impedire che anche esso venga inghiottito dalle pietre e dalle carrette.

    Certo è che la trascuratezza e il completo disinteresse del Comune verso una adeguata sistemazione dei nostri impianti sportivi contrasta vivamente con quei nuovo corso che sembrava dovesse improntare l'educazione fisica e sportiva nelle scuole italiane dopo le Olimpiadi; pareva che fosse stata compresa la funzione insostituibile dello sport nella educazione dei giovani, e si voleva porre effettivamente ed efficacemente rimedi alla triste situazione delle attrezzature sportive nelle scuole; ma si è trattato solo di tante bel parole che sono rimaste fini a se stesse perchè avevano come unico obbiettivo l'assecondare i nuovi orientamenti del grande pubblico verso lo sport e in particolare verso nuove discipline prima trascurate.

    Basterebbe solo un    po' di   interessamento e di buona volontà da parte degli organi. competenti del Comune verso la situazione in cui ci troviamo e di cui sono stati spesse volte messi al corrente perchè possa venire risolto il problema delle attrezzature al Parini; la sua soluzione infatti non presenta nessuna difficoltà insormontabile. Sarebbe sufficiente disporre dello spiazzo accanto alla scuola che è già di proprietà del Comune in modo intelligente e razionale: lo spazio per una palestra seminterrata non manca ed esiste un progetto già approvato che ne prevede la costruzione; rimarrebbe anche posto sufficiente per un piccolo campo sportivo di cui si sente tanto il bisogno con una buca per il salto in lungo e in alto, un'area e una pedana per i lanci, una corsia; gli allenamenti sarebbero certo agevolati di molto. Questa sarebbe in pratica l'unica soluzione possibile e certo la preferibile e la più idonea a soddisfare le nostre esigenze.

    Un’altra invece che è stata ventilata, sarebbe quella di sistemare adeguatamente il cortile interno togliendo le piastrelle adibendolo a campo sportivo; mi pare però che sia sconsigliabile dato che il rumore che ne verrebbe disturberebbe il proficuo e tranquillo svolgimento delle lezioni...

    Risolvendo questo annoso problema certo si migliorerebbe la condizione di abbandono e di trascuratezza in cui si trova lo sport nel nostro liceo; non bisogna dimenticare però che la mancanza attuale di attrezzature non è l’unico fattore a cui attribuire questa situazione di crisi, lo stesso ordinamento scolastico deve essere portato in causa in altrettanta misura giacché troppo poca importanza riconosce all'educazione fisica come elemento indispensabile a una completa formazione dei giovani, al contrario di quello di molti altri paesi, che questa importanza non trascura, bensì tiene in grande considerazione. Bisogna pensare alla vasta funzione che lo sport può assolvere: non solo può aiutare il sano e armonioso sviluppo fisico del giovane, di indubbio giovamento a una sua proficua applicazione agli studi, ma anche educarlo ad affrontare la vita con lealtà e con correttezza, a resistere ai momenti difficili con coraggio; lo abitua alla competizione pacifica e ne promuove lo spirito di emulazione: ne plasma dunque sia l'animo che il corpo consentendogli quell'equilibrio fisico-psichico così necessario.

    Credo che tutti potranno riconoscere la validità di queste affermazioni; eppure nella nostra scuola buona parte dei professori guarda con diffidenza chi si dedica a un'attività sportiva, e certo non lo facilita, non preoccupandosi di gravare gli allievi di compiti e lezioni e dimostrando ben poca comprensione e indulgenza; così risulta ben difficile dedicarsi seriamente ad un'attività agonistica ed i risultati in campo interstudentesco ne risentono, pur non potendosi imputare agli studenti mancanza di entusiasmo o volontà. I Professori di ginnastica e ciò va detto a loro merito, sentono il bisogno di porre rimedio a questi fattori di crisi della pratica ginnico-sportiva, e comprendono le esigenze degli studenti cercando di andare loro incontro e intervenendo presso gli altri professori ogni qualvolta ve ne sia bisogno. Ogni anno il prof. Cominelli e il prof. Fadda preparano le squadre di atletica di pallacanestro, di pallavolo che rappresentano degnamente il Parini ma si trovano sempre di fronte a delle difficoltà in particolare per deficienza di attrezzature.

    A questo proposito ci ha detto fra l'altro il Prof. Cominelli: «Gli studenti ti sono assistiti durante l'attività sportiva dai loro insegnanti, i quali però, ritenendo di avere ormai superati. i limiti del cosiddetto spirito di adattamento hanno chiesto di sospendere nel prossimo anno ogni attività atletica così gradita ai giovani e raccomandata a parole dalle Autorità tutte impegnate da quindici anni a fare e disfare i «piani» per una scuola italiana più moderna, più sportiva e... più seria.» Anche la profonda sfiducia del Professore è da attribuire alle attuali condizioni in cui versa lo sport al Parini che viene inopportunamente messo da parte creando una situazione che non incoraggia ma soffoca ogni attività agonistica dei giovani.

E. B. S.

 

La corsia per la staffetta


Il parere del Prof. Canesí

Abbiamo rivolto al Professor Luigi Canesi, Insegnante e Vicepreside, le seguenti domande sull'argomento


D) Egr. Professore gradiremmo sapere quale è, secondo Lei la funzione dello sport nell'educazione dei giovani.

R) Molto importante e non solo per la sanità fisica, elemento certo indispensabile per uno studio intenso e proficuo, ma anche per la formazione del carattere e di un costume di vita impostato su di un leale spirito agonistico.

D) Noi pensiamo che l'attrezzatura sportiva del Parini sia insufficiente e che debba veni're migliorata; quali secondo Lei, potrebbero essere le soluzioni più idonee subito e a più lunga scadenza?

R) Almeno per le classi liceali, affittare il più vicino campo sportivo che sia sufficientemente attrezzato; concentrare le ore di lezioni ed in turni pomeridiani; fare appello allo spirito ginnico-sportivo degli alunni. assai scarso, almeno nel nostro istituto.

D) Come soluzione di ripiego si era chiesto tempo a l'uso completo dell'area del Comune adibita a deposito. Potremmo sapere a che punto sono le trattative?

R) Punto morto come si dice. Dimentiche delle poleis greche le odierne democrazie persistono nel credere che la educazione fisica debba essere una prerogativa delle dittature.

D) Non pensa Lei che la posizione diffidente di molti Insegnanti distolga gli alunni dalla pratica degli esercizi fisici che invece gioverebbero alla loro salute e quindi sarebbero utili ai fini del rendimento scolastico?

R) Voglio credere che la diffidenza degli insegnanti sia dovuta soltanto ad intralci, del resto rari ma ínevitabili nello svolgimento dei programmi e delle interrogazioni. Certo una maggior comprensione, come sempre in tutte le cose non sarebbe male. Bisognerebbe forse indurli a venire sul campo sportivo durante le gare studentesche dei vari istituti. Non è escluso che diverrebbero tifosi.